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THERE MUST BE MORE LIFE THAN THIS,

ANTHONY GERACE

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“What started as a sidestep from what was then an entirely figurative practice has become central to the abstraction which has governed my work in the past two years, and is an attempt to marry that abstraction with objective imager and

pre-defined moods. How much do you need to see of a person to understand them? And in the act of removal, does a melancholy emerge? Hands, faces, eyes, smiles, gestures, color, grids and rigor. These elements form the core of this work"


There Must be More to life Than This è un progetto iniziato nell'estate del 2011, ma la sua origine può essere rintracciata nel 2009 e in una serie di poster e album fotografici risalenti a quel periodo. Collage, fotografia e tipografia, sono tre elementi centrali in tutta la produzione di Anthony Gerace.  
“Cominciai ad usarli in periodi differenti e non mi ero immaginato come assemblarli fino a poco tempo fa. Ho iniziato con il collage, che ha portato alla progettazione del “manifesto” e in seguito alla progettazione “grafica”, poi alla tipografia e, infine la fotografia . Ecco, questo è il breve modo di descrivere come uso tutto, ma io non lo so.
E 'una domanda troppo difficile a cui rispondere: vedo la maggior parte delle cose intorno a me come una sorta di collage: pezzi compositi che si uniscono tra loro per formare un intero più grande , che può rivelarmi qualcosa. Penso che tutto sia codificabile attraverso qualcos'altro.


Alcuni collages cromatici sono realizzati con tagli di pagina di qualche rivista d'epoca appartenente ad un periodo della sua vita, altre opere con ritratti fotografici di persone o icone pubblicitarie. Ritratti su sfondi colorati, magari strappati a qualche copertina diventano astratti esperimenti formali, che ricostruiscono l'immagine attraverso la mancanza: la perdita della figura completa, attentamente estrapolata dal contesto, si riflette in se stessa. In alcuni lavori l'assenza delle parti è predominante, sono linee rette spigoli a reggere le piccole tracce geometriche del profilo: una porzione di capelli, la sagoma di una mano , la curva di una schiena. Nei lavori di Anthony l'assenza costruisce l'immagine, donandole un'algida aura di mistero ed immortalità.

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20/11/2015 - 20/02/2016

Twenty14

gallery space

Milano

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